Sul finire di ogni anno solare ritorna fecondo il “potere” dei numeri. Cambia il numero dei giorni, quello dei mesi e, per una volta all’anno, anche quello dell’anno. Un fascino immenso per tutti, compresi quelli che ai numeri del calendario danno poco spazio poiché convinti che il vero calendario è quello che ciascuno si porta dentro. Eppure la tentazione è forte a fare bilanci proprio al cambio di ogni anno perché fa riassunto, consente di raccogliere i buoni propositi, di capire che cosa si poteva fare di più nel corso dell’anno che sta per passare del tutto. Pari ad un remake l’anno che volge al termine ci fa mettere in fila le belle cose che ha portato. Quelle del futuro arriveranno assieme al “nuovo” di quel nuovo numero che dal 2024 diventerà 2025. Così anche il bilancio in “casa” Piccolo che vuol dire azienda del food con dentro più di 1500 persone di tutte le età (di lavoro ovviamente perché quelli in pensione sono già andati) e di tutte le professioni: salumieri, macellai, pasticcieri e panettieri, addetti vendita, di reparti, addetti alle casse, baristi e pizzaioli, magazzinieri e addetti all’ordine e alla pulizia. Una grande, immensa famiglia alla quale, come in ogni cambio d’anno, Michele Piccolo, anima e “patron” di un’azienda che si fa notare, si rivolge sempre con grande amorevolezza ringraziando uno per uno per tutto quello che hanno dato e danno all’azienda da lui fondata nel settembre dell’ormai lontano 1988, quando nacque il suo primo supermercato con ragione sociale che faceva riferimento anche al suo percorso di vita.
I giorni frenetici del natalizio mettono a dura prova la forma fisica e mentale di molti in molte aziende, famiglie, comunità di lavoro pubbliche e private, istituzioni ed enti. Si fanno e ricevono auguri, si preparano cadeau, si fanno e si risponde a telefonate e messaggi del cuore scritti da coloro che non vediamo da molto e che vorremmo magari rivedere. Per il mondo del food e della variegata retail che attorno al food si muove sono anche i giorni del massimo impegno, delle performarce che sanno coniugare qualità e quantità. Non da meno in “casa” Piccolo che dagli albori fa segnare nei giorni delle feste primati di vendita. È top il panettone del Natale alla mela annurca fatto presso i laboratori delle pasticcerie Piccolo dove vi lavorano tanti maestri pasticcieri dell’azienda. Un panettone che l’altro giorno è arrivato anche alla Camera dei Deputati nelle mani (anzi al palato) di una delle Meloni, del ministro Urso, della sottosegretaria Fausta Bergamotto, del senatore Barbaro, del deputato Schiano e di tanti loro validissimi collaboratori. Scia di un discorso che si era aperto (a proposito di bilanci 2024) lo scorso 21 novembre quando l’azienda Piccolo è arrivata al Parlamento italiano presso la Sala Stampa a presentare il libro con cui lo scrittore e giornalista Francesco De Rosa racconta Michele Piccolo, arrivato alla Camera assieme ai sui figli Raffaele e Giusy e tanti altri collaboratori, con emozione e rispetto per quei luoghi/simbolo anche del migliore “made in Italy”.
«Devo dire – ammette Michele Piccolo – che è stata un’emozione bellissima e se, partendo da quella, possiamo iniziare a fare un bilancio del 2024 dobbiamo dire che per l’azienda Piccolo è stato un anno ricco di belle cose. Dobbiamo sempre ringraziare quando ci arrivano le belle cose. Ma in questi casi la prima cosa da fare, prima ancora degli auguri, è dire “grazie” a tutti i lavoratori che sono in azienda. La maggior parte di loro ha lavorato per tutto l’anno con dedizione ed impegno. Se non ci fossero loro l’azienda non andrebbe da nessuna parte. Io parlo di “pari dignità” che debbono avere i lavoratori e l’azienda. Hanno bisogno l’uno dell’altra e il mio impegno per il futuro è ribadire questo concetto e fare ogni cosa per valorizzarlo. Devo dire “grazie” ai miei figli, Raffaele e Giusy, che mi supportano e, direi, mi sopportano anche dando il loro grande contributo come lo davano sin da quando erano piccolissimi in casa. Non è sempre facile capirsi tra generazioni ma ogni ostacolo si può superare. Capitava anche a me con mio padre. In ogni caso ognuno deve vedere il lato migliore dell’altro anche in famiglia come in azienda. “Grazie” ed “auguri” a tutti i responsabili dei nostri punti vendita; al gruppo di coloro che noi chiamiamo “tecnici” che danno il loro apporto. Tra loro ci sono collaboratori storici che hanno visto e vissuto tutto il percorso che abbiamo fatto. “Grazie” e “auguri” a coloro che sono nei nostri uffici dentro quella “cabina di regia” così delicata che richiede attenzione sugli acquisti, le vendite, l’amministrazione, il marketing, l’innovazione digitale, le risorse umane, la contabilità e l’ufficio tecnico dell’azienda. “Grazie” ed “auguri” alla grande squadra dei nostri lavoratori che sono nei reparti di tutti i nostri punti vendita a fare costantemente ordini e rifornimento di reparti e scaffali con le migliaia di referenze che abbiamo in vendita. “Grazie” ed “auguri” ai nostri camionisti che garantiscono i trasporti delle nostre merci; ai lavoratori del Centro di Distribuzione e a quelli del Cash che in questi giorni sono impegnati a garantire il miglior servizio. “Grazie” ed “auguri” a tutti i professionisti dei nostri laboratori di produzione: i panettieri (che è stato uno dei miei lavori più cari), i pasticcieri, i pizzaioli, i cuochi, i macellai, i salumieri, gli addetti di ogni reparto. Nessuno escluso. Le feste di Natale ci danno la grande occasione di entrare, ancora una volta, nelle case di tutti i nostri clienti con i prodotti della tradizione crudi o cotti. Di “stare accanto” ai nostri clienti tra i quali ci sono bravissime cuoche e cuochi, pasticcieri e pasticciere, eccellenti esperti di vini e tanto altro che scelgono noi per comprare i loro ingredienti e noi dobbiamo essere all’altezza della loro fiducia. Auguri davvero a tutti i nostri lavoratori e a tutti nostri clienti di tutti i nostri punti vendita affinché siano delle bellissime feste natalizie».
E, in effetti, l’aria di festa ai supermercati Piccolo è arrivata già da diverse settimane nonostante la scelta, ribadita anche quest’anno, di non pagare luminarie ed investire invece quei soldi che sarebbero serviti per le luminarie nella ricerca di Telethon a cui già si è dato un grande supporto. Ma anche per rispettare l’ambiente evitando lo spreco di energia.
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Il segno delle feste è arrivato per i lavoratori dell’Azienda Piccolo nel consueto dono del cesto di Natale che da anni testimonia la gratitudine di Michele Piccolo e della sua famiglia ai lavoratori. Nel frattempo, la sequenza delle foto che raccontano il bilancio del 2024 è già fatta per lo più. C’è dentro la inaugurazione del supermercato di Santa Maria Capua Vetere, ventunesimo della rete, che ad agosto scorso ha fatto il suo ingresso a comporre anche una voce in più nel bilancio economico pure già fatto per un’Azienda che “viaggia” andando gli oltre 300 milioni di fatturato con una delle più alte redditività per metro quadro di tutto il settore retail food della Grande Distribuzione italiana. Sotto il capitolo 2024 ci sono le foto che hanno immortalato la sequenza dei riconoscimenti dati nelle mani di Michele Piccolo a testimoniare il successo del percorso fatto sin qui ma anche la presenza di un’azienda che tante volte non si tira mai indietro in questioni sociali, di filantropia, di sostegno ad azioni dove l’impresa privata nemmeno dovrebbe mettere mano dacché trattasi di beni pubblici o di riqualificazioni di parti delle città. Eppure accade per quella proverbiale disponibilità data da Michele Piccolo in tutti questi anni.
Così il 2025 farà riassunto delle cose che si son fatte radici genetiche. Arriveranno il 22° e 23° punto vendita rispettivamente a Montesarchio, in provincia di Benevento, dove il cantiere va avanti al Centro Litz e poi, in primavera, al Vulcano Buono dove il logo “piccolo” campeggia già ovunque nella toponomastica del Centro commerciale che sta rinascendo. I prossimi dodici mesi sapranno fare nuova strada allo sviluppo che si può prevedere per un’azienda che ha in mente di rinnovarsi, di trarre nuovo vigore dalle nuove sfide attorno ad uno dei mondi più complessi qual è quello del food retail. Su tutti, intanto, stanno gli auguri che a decine si scambiano in azienda e nelle tante famiglie che saranno attraversate dalla festa più sentita dell’anno.
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il fotoracconto
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