Antonio Zotto, l’unico sopravvissuto, assieme al figlio più piccolo, nella esplosione della palazzina di Saviano (provincia di Napoli), entrò a lavorare tra i salumieri della grande famiglia che anima i supermercati Piccolo più di dieci anni fa. Serio, discreto, sempre affidabile. Non aveva ancora trent’anni quando entrò in azienda e nemmeno una famiglia che ha perso per buona parte nella tragica esplosione di questa domenica mattina, 22 di settembre. Dodici ore dopo l’esplosione in cui sono morti la sua mamma, sua moglie e due dei suoi tre figli di sei e quattro anni estratti già morti dalle macerie. A sopravvivere ora c’è lui e il figlio più piccolo di appena due anni. Sarà durissimo “tornare a vivere” e rendersi conto che nulla è più come prima ma attorno ad Antonio si fa sentire già tutto l’affetto e la stima dei suoi colleghi di lavoro, della famiglia Piccolo a partire dal fondatore dell’azienda Michele Piccolo con i figli Raffaele e Giusy che oggi hanno seguito costantemente l’evolversi della tragedia. Come hanno fatto i colleghi salumieri, il gruppo di lavoro che è nel punto vendita di via Saccaccio a Nola dove stamane Antonio Zotto si sarebbe recato se non ci fosse l’esplosione dovuta ad una fuga di gas. Era nel bagno a prepararsi per andare a lavoro e probabilmente si è salvato per questo anche se tuttora in condizioni assai critiche tanto che i medici sono cauti. Il figlio più piccolo invece è fuori pericolo salvatosi miracolosamente nell’esplosione che ha travolto e ucciso il fratello e la sorella di poco più grandi, la mamma e la loro nonna, madre del papà Antonio, che abitava al piano di sopra e che, da quello che è emerso, c’è da pensare che la fuga di gas sia stata proprio nel suo appartamento fino a quando, appena sveglia l’anziana mamma ottantenne di Antonio, ha provocato inconsapevolmente la scintilla che ha fatto collassare violentemente il piano superiore su quello inferiore dove c’erano Antonio e tutta la sua famiglia.
Le sette di stamane passate da pochissimo e quella che doveva essere una tranquilla domenica di settembre è diventata la domenica della tragedia. Un boato avvertito da tutta la città di Saviano che ha richiamato da subito i soccorsi risultati tempestivi perché, come ha spiegato il tenente colonnello Paolo Leoncini, comandante del gruppo di Castello di Cisterna, «una pattuglia dei carabinieri era in zona per un controllo di routine. In pochi minuti sono state avviate le operazioni di soccorso», che sono giunte anche con le squadre Usar (Urban search and Rescue). Operazioni che sono particolarmente complesse, come spiega il funzionario del comando provinciale dei vigili del fuoco, Giuseppe Masi, perché i solai hanno collassato, con il primo piano della palazzina che ha ceduto sotto il peso delle macerie del secondo.
La notizia si è diffusa in un lampo in tutti i supermercati Piccolo e tra i colleghi di Antonio Zotto. Michele Piccolo si è tenuto costantemente informato anche attraverso il caposettore dei salumieri dell’azienda, Andrea Paone, che, in serata, ha fatto arrivare alla sorella di Antonio Zotto la vicinanza di tutta l’azienda Piccolo. «Io mi auguro solo – ha detto la sorella di Antonio – che Antonio possa tornare a lavorare da voi e uscire dalle condizioni critiche in cui si trova. Si tratta di una tragedia senza limiti. Era una famiglia felice quella di mio fratello.» La città di Saviano è sotto choc tanto che il sindaco ha dichiarato lutto cittadino fino al giorno delle esequie che seguiranno a breve. Increduli, frastornati da una tragedia che, di certo, non si poteva prevedere, la comunità di Saviano e l’azienda Piccolo tutta che in tutti questi anni ha stimato ed apprezzato le qualità professionali ed umane di Antonio cerca di reagire stringendosi di cordoglio e vicinanza accanto a chi resta e deve superare il momento terribile.