Il Gruppo VéGé si mobilita per aiutare la popolazione ucraina che è sotto le bombe dell’invasione russa. Con l’unanimità delle 31 imprese che lo compongono, tra cui anche i supermercati Piccolo, ha deciso di devolvere la somma notevole di 500 mila euro che andranno in aiuti umanitari.
Nelle ore drammatiche per il popolo ucraino sotto attacco in tutte le città dell’Ucraina invase dalle truppe russe, le 31 imprese che compongono il Gruppo VéGé guidato da Giovanni Arena che ne è presidente, hanno deciso senza indugio che quella popolazione andava aiutata in fretta. E così l’iniziativa lanciata, che hanno chiamato “Raccolta alimentare per i profughi” mira a portare supporto alle esigenze di prima necessità.
VéGé e le sue imprese associate hanno voluto raccogliere così l’appello urgente lanciato dalle associazioni umanitarie. Un impegno concreto con cui si devolvono subito 500mila euro a favore degli aiuti umanitari alla popolazione ucraina. Tutte le imprese che sono nel Gruppo VéGé hanno inteso all”unisono, in questo modo, la necessità di “dare un segnale concreto di vicinanza a un popolo che sta vivendo giorni drammatici a causa del conflitto in corso. Un popolo che ha bisogno di acqua, cibo, medicinali e assistenza sanitaria per poter soddisfare i bisogni primari di centinaia di migliaia di persone bloccate nelle zone di combattimento o sfollate nelle nazioni confinanti”.
Lo stanziamento a favore dell’emergenza umanitaria in Ucraina ha visto accomunate dalla stessa sensibilità ed attenzione American Cash, Asta, Bava, Bennet, Caputo Saverio & Figli, Caramico Gaetano & C., Centrodet, Coal, Colonial Sud, Dado, Detercart Lombardo, Erregi, F.lli Arena, F.lli Morgese, Gambardella, Gargiulo & Maiello, GDA, G.F.E. Distribuzione Associata, GRD, Grossy, Isa, Market Ingross, Migross, Moderna 2020, Multicedi, Multicedi MCN, Rossi, Scelgo, S.I.DI Piccolo, Supermercati Tosano Cerea e Vega. Tutto il Gruppo VéGé che segue con attenzione e spera, come tutti gli italiani, in una soluzione pacifica del conflitto, è impegnato, tra l’altro ad attutire i colpi di un mercato che proprio a causa della guerra in Ucraina e delle sanzioni alla Russia potrà avvertire contraccolpi ed aumenti.
“Ancora una volta, come in altre circostanze emergenziali, Gruppo VéGé e le imprese associate hanno scelto di essere vicine nel modo più concreto possibile alle esigenze della popolazione e delle organizzazioni impegnate sul campo a fornire soccorso e beni di prima necessità” – ha dichiarato Giovanni Arena, presidente di Gruppo VéGé . “Oltre alle manifestazioni di solidarietà e di sensibilizzazione, che rimangono molto importanti, è essenziale agire. Lo sentiamo – ha proseguito – come un dovere di solidarietà in linea con il sentire di tutti quei cittadini che ogni giorno ci scelgono, ci manifestano fiducia e ci considerano un punto di riferimento. In centinaia di punti di vendita VéGé, in tutto il territorio italiano, inoltre nei prossimi giorni, partirà l’attività Raccolta alimentare per i profughi. Essere per la pace significa prima di tutto poter fare qualcosa di concreto per chi è costretto a fuggire dai suoi affetti, dalle sue case, dal suo Paese. Accogliere significa prima di tutto donare. Gruppo VéGé e tutti i suoi clienti hanno sempre dimostrato di essere vicino a chi ha bisogno. Continueranno a farlo”.
Una voce, quella di Giovanni Arena, che si fa testimonianza e trova eco nella sensibilità di tutto il Consiglio di Amministrazione del Gruppo VéGé nel quale si adopera, dallo scorso anno, anche il “nostro” Raffaele Piccolo vicepresidente del Gruppo che sul tema della solidarietà e di quest’ultima iniziativa si indentifica pienamente con le parole di speranza e di solidarietà espresse dal presidente di VéGé. “Decidere all’unanimità, – ha affermato Raffaele Piccolo – come abbiamo fatto in queste ore, di devolvere una somma importante per aiutare il popolo ucraino che è in grande difficoltà mi fa sentire orgoglioso di essere nel Gruppo VéGé e di interpretare il sentimento della mia stessa azienda e della gran parte degli italiani che si adoperano per la pace e vogliono un mondo che sia in pace”.