Venerdì scorso 5 marzo dalle ore 10 molte aziende campane, tra le quali l’azienda Piccolo che è tra le prime 500 Top Aziende campane, si sono collegate via web per capire e condividere i risultati di uno studio denominato “Top 500 Campania, Next Generation Sud” organizzato da PwC con Il Mattino di Napoli. Network presente in 155 Paesi con oltre 284.000 professionisti, impegnati a garantire qualità nei servizi di revisione, di advisory e di consulenza fiscale alle imprese PwC fa riferimento al network PwC e/o uno o più membri della società, ognuno dei quali rappresenta un’entità legale separata. Lungo questa direzione l’obiettivo di PwC è quello di costruire la fiducia nella società e risolvere questioni rilevanti. Un obiettivo a cui ha dato man forte, a Napoli, il più storico quotidiano della città, quel Mattino che tanto ha raccontato la storia e l’economia del territorio in questi decenni.
Per raccontare e saperne di più attorno ad un appuntamento che quest’anno, diversamente dal passato, si è dovuto svolgere per intero sulla rete, siamo andati ad attingere presso le fonti dirette tutti i contenuti, i dati, i dettagli ed i significati di uno scenario economico e sociale che quest’anno apre squarci inediti, nodi che stanno già venendo al pettine dell’economia che sta cambiando sotto il colpi del Covid. Così, se da una parte i dati hanno “descritto” un anno, il 2019, che non poteva prevedere ciò che poi sarebbe accaduto, tutti gli interventi in programma nella diretta streaming hanno fatto riferimento in qualche modo alla realtà che la pandemia sta cambiando in tempo reale.
Dai saluti introduttivi di Federico Monga direttore de Il Mattino a Pier Luigi Vitelli partner PwC Italia. Da Federica Cordova, director PwC Italia a Claudio Colacurcio dell’associate partner Prometeia, il primo passo di un collegamento riproposto qui nel video lo scenario si è aperto per intero a tinte varie. Con temi e spunti di riflessione condivisi da una platea certamente variegata per settori, interessi, discipline, punti di vista. Nando Santonastaso, editorialista de Il Mattino ha parlato con Veronica De Romanis, docente di economia europea alla Luiss Guido Carli di Roma attorno al tema “L’Europa e il futuro del Mezzogiorno.“
“Ripartire dai talenti” invece è il tema che ha ispirato gli interventi di Patrizia Fontana presidente Talents in Motion, di Susanna Carbotti, software project manager BMW Motorrad, di Anna Chiara Mazzotta, integrated supply chain change management director Philips. L’altro tratto è stato percorso attorno al tema “Sapere per crescere” con gli interventi di Aldo Balestra, caporedattore de Il Mattino che ha intervistato Gaetano Manfredi, Ministro per l’Istruzione, dell’Università e della Ricerca fino a poche settimane fa. Egidio Filetto, partner PwC TLS avvocati e commercialisti invece ha parlato de “I principali incentivi per le imprese“. Mentre Nando Santonastaso, editorialista del Il Mattino ha intervistato Maurizio Manfellotto, presidente Unione Industriali di Napoli nonché Amministratore Delegato Hitachi Rail Italy e Vito Grassi vice Presidente Confindustria sul tema “Le imprese e il rilancio del Mezzogiorno“. L’intervento finale lo ha realizzato Federico Monga, direttore de Il Mattino intervistando sul tema la neo Ministra per il Sud Mara Carfagna sul tema, assai concreto, “Sud: il piano del Governo.“
I dati dello studio svolto e presentato nel corso dell’evento web parlano chiaro. Le aziende campane che registrano un utile di esercizio nel 2019 rappresentano ben l’89% del campione, sostanzialmente stabile rispetto al 2018. Dato estremamente interessante che emerge dall’analisi è che la quota di utili stimata oggetto di reinvestimento nel corso del 2019 a supporto del business è stata pari al 67%. Tra i settori merceologici, la leadership va al Commercio all’ingrosso e al dettaglio con oltre 13 miliardi di Euro (+7,7% rispetto al 2018) con un margine operativo di circa il 4%. Si attesta su 7,3 miliardi di Euro di valore della produzione il settore Trasporti e Logistica (+5,7% rispetto al 2018) e marginalità del 15,5% (sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente). Al terzo posto per volumi di produzione il settore Agroalimentare con 7,3 miliardi di Euro, in crescita di 8,5 punti percentuali, ed un EBITDA del 6,7% sostanzialmente stabile. In crescita anche il fatturato dei settori della Produzione e Distribuzione Farmaceutica (+11%) e dell’Automotive, Railway e Aerospace (+5,8%), sebbene gli indicatori medi di redditività registrino una sostanziale stabilità. E se i settori differenti compongono assieme un quadro confortante fatto registrare nel 2019, la realtà economica e sociale tra le province campane evidenzia altri confronti. L’analisi per province, in fatti, evidenzia una concentrazione del fatturato in particolare nell’area di Napoli con il 55% delle aziende presenti nel campione e circa 30,5 miliardi del valore della produzione (+5,5% rispetto al 2018). In crescita anche il valore della produzione delle aziende delle altre province che popolano la classifica TOP 500, con Caserta che registra un +5,6% (principalmente riconducibile al settore del Commercio), Salerno + 10,4% (spinta in particolare dal settore agroalimentare), Avellino +5% e Benevento +17,7%.
Il 2020, che sarà il “campo” di osservazione economica e sociale del prossimo periodo, porta con sé più di una preoccupazione tra gli analisti. Il pesante ridimensionamento della domanda causato dalla pandemia e dalle misure restrittive introdotte per il suo contenimento porta a stimare per il 2020 ad una riduzione del PIL nazionale prossima al 9%. Chiaramente anche l’economia della Regione Campania ha subito un duro colpo. I dati, elaborati da Prometeia e Ufficio Studi PwC, stimano per il 2020 un calo del PIL di questo territorio pari al -8,5%, una contrazione leggermente meno intensa alla media nazionale (-8,8%, secondo le stime Istat). Per il 2021, però, è prevista una ripresa più lenta (+3,9%) rispetto alle stime sul paese nel suo complesso (+4,8%). I risultati del 2020 mostrano performance molto diversificate tra i diversi settori. L’agroalimentare, anche in questo territorio, evidenzia risultati in controtendenza rispetto al dato medio, chiudendo in positivo l’anno appena trascorso, con un aumento che ha interessato fatturato (+3,3%), valore aggiunto (+1,9%) e produzione industriale (+2,2%) delle imprese. Per questo comparto si evidenzia un risultato negativo solo per l’export (-12,1%) penalizzato dalle difficoltà degli scambi a seguito della crisi sanitaria. Molto diverso risulta invece il quadro per il comparto moda. Il pesante calo dei consumi, legato all’incertezza, alla riduzione dei redditi, ma anche al crollo del turismo internazionale, ha pesantemente penalizzato il settore, per il quale si stima un calo del fatturato del -18,0% nel 2020. Per il 2021 si prevede una ripresa leggermente inferiore al 2%, condizionata dall’evoluzione della pandemia. Le esportazioni, per le quali si prevede una crescita prossima al 7%, rappresenteranno un’importante spinta per il comparto. Un calo più contenuto (-1%) è stimato, invece, per il fatturato del commercio al dettaglio e all’ingrosso, con prospettive molto positive nel 2021 (+6,3%). Nel settore della logistica, infine, si prospetta nel 2020 un calo del fatturato del -14,0%, che tuttavia, ci si aspetta possa venire almeno parzialmente recuperato da un robusto rimbalzo nel 2021 (+13,4%).