Alfonso Cirone segna classe 1978, una fisionomia che ricorda l’arguto Maurizio Ferrini, una grande affabilità e lo stile di chi, come lui, ha costruito, in questi anni, un percorso professionale di tutto rispetto. Dal primo di agosto scorso si è messo alla guida di un’impresa che costituisce un capitolo importante all’interno di un mondo, il mondo piccolo che qui raccontiamo, pure fatto di successi e grande determinazione.

Il 16 settembre scorso, il giorno dell’apertura al pubblico e della inaugurazione del nuovo Carico cash & carry della famiglia Piccolo, aveva l’emozione addosso che non nascose nel suo intervento pubblico. Cavese di nascita, ha girato molti posti d’Italia per guidare altre sfide in altri luoghi dedicati all’horeca con un brand internazionale di tutto rispetto che è da anni punto di riferimento del settore. Nocera Inferiore, Pescara, Catania, Roma, Pozzuoli sono solo alcune tappe, da Despar a Metro, dal mondo retail a quello dei cash, dove il suo estro caparbio si è messo in moto. A Pomigliano, in via Luraghi 3, nel nuovo cash, Alfonso Cirone è arrivato con tutta la determinazione di una sfida del tutto inedita: costruire un format che possa costituire un modello all’interno di un’azienda che essa stessa è un modello visto, commentato ed osservato da molti. Così, ad appena poche settimane di vita, abbiamo voluto chiedere proprio ad Alfonso Cirone, direttore del nuovo Carico cash & carry, un primo “piccolo” bilancio, l’occasione di condividere con noi le primissime impressioni ma anche di anticiparci quel che sarà negli spazi enormi. Quindicimila referenze su più di settemila metri quadrati con un’idea fissa: essere in grado di dare servizi e prodotti al massimo livello. L’accoglienza, il garbo, uno stile nuovo.

Che bilancio possiamo fare Alfonso?

«Si tratta di un bilancio molto positivo. E non è solo una questione di percezione ma soprattutto per i feedback che stiamo ricevendo dai nostri clienti. Logicamente c’è ancora qualcosina da mettere a punto tuttavia, per la gran parte dei casi, i clienti sono veramente contenti. La lamentela più frequente che stiamo ricevendo è che la struttura è troppo grande e quindi che devono camminare tanto. Ovviamente era una battuta. Resta il dato molto positivo che i clienti ci fanno sentire attraverso i loro commenti e anche dai risultati».

Che espressioni hai notato sui visi dei clienti finora giunti qui? Che cosa “trasmettono” i clienti quando arrivano qui?

«Ho carpito due sentimenti. Uno è il sentimento di meraviglia che viene fuori con i vecchi clienti che hanno notato da subito (non poteva essere diversamente) la grande differenza con il cash & carry di via Starza a Sant’Anastasia. Altri, invece, ho avuto la sensazione, si aspettavano già una struttura del genere perché conoscono gli standard dei supermercati della famiglia Piccolo. E quindi si aspettavano una struttura così importante, così luminosa. Quasi davano per scontato che questo nuovo cash dovesse essere così».

Il periodo natalizio, commercialmente parlando, è uno dei più belli dell’anno. Sarà così anche qui e ancora di più per il nuovo cash? Che cosa troveranno i clienti (nuovi e vecchi) che verranno qui in queste settimane che ci portano dritto al Natale di questo anno così strano per ciò che stiamo vivendo? Ci dai qualche anticipazione?

«Sicuramente il focus dei prossimi mesi è il Natale. Stiamo preparando un catalogo delle ricorrenze molto importante dove oltre a trovare le solite referenze ci saranno dei prodotti di nicchia. Caviale, bottarga, polpa di granchio. Avremo dei salmoni pescati ad amo. Per non parlare degli champagne, degli spiritz, cassette di vino particolare. Stiamo inserendo, oltre di prodotti commerciali da far trovare nel nostro punto vendita, prodotti di nicchia. Prodotti che possono contraddistinguere, a loro volta, i nostri clienti. Il nostro obiettivo è quello di ispirare i nostri clienti a mettere sui loro banchi, sui loro scaffali, dei prodotti che andranno a contraddistinguere quella che è la normale attività commerciale».

Questo è un cash & carry che vuole rafforzare di molto il legame con la ristorazione gourmet e con quella stellata. Come stanno andando le cose a tal proposito?

«Sul versante alta ristorazione a cui questo nuovo cash & carry si rivolge ho avuto modo di carpire che in tanti ci stanno già visitando facendo delle piccole spese. Mettendoci un po’ alla prova. Cercando di capire come possiamo essere utili per le loro intraprese. Sono molto fiducioso anche perché il riscontro e tutti i feedback da parte dei clienti sono molto positivi. Ancora di più quando, tra pochi giorni, andremo a completare la gamma con il pieno funzionamento del reparto pescheria che, sappiamo bene, è un driver molto importante per il mondo dell’horeca».


Di seguito il reportage con tante testimonianze e le immagini del giorno dell’apertura. A seguire altre foto degli interni.